Chi detiene davvero la maggior parte dei Bitcoin?
Quando si parla di Bitcoin, una delle domande più frequenti è: chi possiede davvero la maggior parte dei BTC in circolazione?
La risposta è meno semplice di quanto sembri, perché Bitcoin è pseudonimo, i dati cambiano continuamente e molti grandi portafogli appartengono a entità che custodiscono fondi per conto di terzi.
Tuttavia, grazie ad analisi on-chain, bilanci pubblici e report istituzionali, è possibile tracciare un quadro abbastanza chiaro dei maggiori detentori di Bitcoin nel mondo.
Il mistero di Satoshi Nakamoto
Al primo posto, inevitabilmente, troviamo Satoshi Nakamoto, il creatore (o gruppo di creatori) di Bitcoin.
Si stima che Satoshi controlli circa 1,1 milioni di BTC, minati nei primi anni di vita della rete e mai spostati.
Questi Bitcoin, fermi da oltre un decennio, rappresentano una quota enorme dell’offerta totale e alimentano costantemente speculazioni:
se venissero mai mossi o venduti, l’impatto sul mercato sarebbe significativo. Finora, però, restano intoccabili.
I grandi detentori individuali
Oltre a Satoshi, esistono alcuni early adopter e investitori storici che hanno accumulato quantità rilevanti di Bitcoin:
Cameron e Tyler Winklevoss, fondatori di Gemini, possiedono insieme circa 70.000 BTC
Tim Draper, noto venture capitalist, detiene circa 29.600 BTC, acquistati durante un’asta del governo statunitense
Michael Saylor, figura centrale del mondo Bitcoin, possiede personalmente diverse migliaia di BTC, oltre a quelli detenuti dalla sua azienda
Questi individui sono spesso considerati “Bitcoin maximalist” e vedono BTC come riserva di valore di lungo periodo.
Le aziende: Bitcoin entra nei bilanci societari
Negli ultimi anni, Bitcoin è entrato ufficialmente nei bilanci di grandi società, trasformandosi da asset alternativo a vera e propria strategia finanziaria.
La protagonista assoluta è Strategy (ex MicroStrategy), che con oltre 670.000 BTC è la più grande azienda pubblica detentrice di Bitcoin al mondo.
Il suo fondatore, Michael Saylor, ha trasformato l’azienda in una sorta di “proxy finanziario” su Bitcoin.
Altre aziende rilevanti includono:
Marathon Digital Holdings – oltre 50.000 BTC
Riot Platforms, CleanSpark, Galaxy Digital – decine di migliaia di BTC
Coinbase – detiene Bitcoin sia come riserva sia per operazioni aziendali
Questa tendenza segnala una crescente accettazione di Bitcoin come asset strategico aziendale.
L’ascesa degli ETF: Bitcoin diventa istituzionale
Uno dei cambiamenti più rilevanti degli ultimi anni è stato il lancio degli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti.
Oggi, i grandi fondi ETF detengono centinaia di migliaia di BTC per conto degli investitori:
BlackRock – iShares Bitcoin Trust (IBIT): oltre 800.000 BTC
Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund: circa 205.000 BTC
Grayscale Bitcoin Trust (GBTC): circa 173.000 BTC
Questi numeri rendono gli ETF alcuni dei maggiori detentori di Bitcoin al mondo, anche se la proprietà finale resta distribuita tra milioni di investitori.
I governi: Bitcoin da sequestri e riserve strategiche
Un altro aspetto spesso sottovalutato è il ruolo degli Stati nazionali.
Molti governi possiedono Bitcoin principalmente a seguito di sequestri giudiziari:
Stati Uniti: oltre 200.000 BTC
Cina: circa 190.000 BTC
Regno Unito, Ucraina, Bhutan: quantità minori ma comunque rilevanti
Un caso particolare è El Salvador, primo paese al mondo ad aver adottato Bitcoin come valuta legale, che acquista BTC direttamente come riserva nazionale.
Exchange e grandi wallet: chi custodisce i Bitcoin
Alcuni dei wallet più grandi della blockchain appartengono a exchange centralizzati, che custodiscono Bitcoin per conto degli utenti:
Coinbase: circa 874.000 BTC
Binance: oltre 250.000 BTC
Bitfinex e Robinhood: tra 100.000 e 150.000 BTC ciascuno
È importante chiarire che questi Bitcoin non appartengono all’exchange, ma ai clienti. Tuttavia, dal punto di vista on-chain, appaiono come enormi concentrazioni di capitale.
Cosa ci dicono questi dati?
Dall’analisi emerge un punto chiave:
Bitcoin è meno distribuito di quanto spesso si pensi, ma la concentrazione sta cambiando forma.
Dai primi anni dominati da pochi individui
A un’era in cui aziende, ETF e governi giocano un ruolo sempre più centrale
Questo processo segna una progressiva istituzionalizzazione di Bitcoin, con effetti importanti su volatilità, regolamentazione e percezione del rischio.
Conclusione
Bitcoin nasce come sistema decentralizzato, ma oggi è detenuto in larga parte da attori molto strutturati: fondi, aziende quotate, exchange e Stati nazionali.
Capire chi possiede Bitcoin non è solo una curiosità, ma uno strumento fondamentale per interpretare:
i movimenti di mercato
le dinamiche di potere economico
l’evoluzione futura dell’intero ecosistema crypto
In un mondo finanziario in rapida trasformazione, Bitcoin continua a essere al centro di una delle più grandi ridistribuzioni di capitale della storia moderna.

