Cos’è un’operazione short nei mercati finanziari? Una guida semplice allo “short selling”

 


Nell'immagine soprastante vengono evidenziate due operazioni Short che sfruttano i segnali del metodo di trading "Marton One" basato sull'utilizzo dell'indicatore MF11. Questi segnali sono attivi quando tutti e 4 gli MF11, con i loro parametri si riferimento, passano sopra le barre di prezzo indicando una fortissima tendenza negativa. Per comprendere le potenzialità di tale operatività continua a leggere l'articolo che ti abbiamo preparato.



Nel mondo degli investimenti e dei mercati finanziari, sentiamo spesso parlare di “andare long” o “andare short” su un titolo. Se la prima opzione, ossia "andare long", significa acquistare un titolo con la speranza che il suo valore salga, la seconda – "andare short" – è un po’ più complessa e affascinante. In questo articolo vedremo cos'è un'operazione short, come funziona, quando si usa e quali sono i rischi coinvolti.


📉 Cosa significa “andare short”?

Andare short (o fare short selling) significa scommettere sul ribasso di un titolo. In altre parole, un investitore cerca di trarre profitto da una discesa del prezzo di un’azione (o altro strumento finanziario).

Ma come si può guadagnare quando un titolo perde valore? La risposta sta nel meccanismo del prestito.


🔄 Come funziona un’operazione short?

Ecco una spiegazione passo-passo:

  1. Prestito del titolo: l’investitore prende in prestito da un broker un titolo che non possiede, ad esempio 100 azioni della Società X, quando queste valgono 10 euro l’una.

  2. Vendita immediata: le 100 azioni vengono subito vendute sul mercato per un totale di 1.000 euro.

  3. Attesa del ribasso: l’investitore attende che il prezzo dell’azione scenda, ad esempio a 6 euro.

  4. Riacquisto a prezzo inferiore: l’investitore compra le stesse 100 azioni a 600 euro.

  5. Restituzione: le azioni vengono restituite al broker.

  6. Profitto: la differenza tra la vendita iniziale (1.000 euro) e il riacquisto (600 euro), ossia 400 euro, rappresenta il guadagno – al netto di commissioni, interessi e altre eventuali spese.


🧠 Quando si fa short selling?

Le operazioni short vengono usate in diverse situazioni:

  • Speculazione: scommettere su un calo di prezzo di un titolo ritenuto sopravvalutato.

  • Copertura (hedging): per proteggere un portafoglio da eventuali perdite, bilanciando una posizione long.

  • Eventi particolari: durante bolle speculative o crisi di mercato, alcuni investitori possono trarre vantaggio da crolli improvvisi.

⚠️ Quali sono i rischi dell’operazione short?

L’operazione short può sembrare allettante, ma comporta rischi elevati, a volte anche maggiori rispetto a una posizione long:

  • Perdita potenzialmente illimitata: se un titolo sale invece di scendere, l’investitore short subisce perdite crescenti. In teoria, il prezzo di un’azione può salire all’infinito.

  • Richiesta di margini: il broker può chiedere garanzie aggiuntive se il titolo sale troppo (margin call).

  • Difficoltà nel reperire titoli: non sempre è facile trovare un titolo da prendere in prestito, soprattutto se poco liquido.

  • Dividendi e costi: chi è short deve pagare eventuali dividendi agli investitori a cui ha preso in prestito le azioni, oltre a interessi o commissioni.


👀 Un esempio famoso: GameStop

Nel 2021, il caso GameStop ha mostrato il lato spettacolare (e pericoloso) dello short selling. Diversi hedge fund erano short sul titolo, ma un’ondata coordinata di acquisti da parte di piccoli investitori ha fatto salire il prezzo alle stelle, causando perdite miliardarie per chi aveva scommesso sul crollo.



✅ Conclusioni

Andare short è una strategia avanzata che può portare profitti anche quando i mercati scendono, ma è anche rischiosa e complessa. È importante conoscerne il funzionamento, valutarne i pro e i contro, e soprattutto non improvvisare: lo short selling va affrontato con preparazione, prudenza e consapevolezza.


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